L’ultima domanda di Jamal in “The Millionaire”

Pubblicato il da elisabetta.rotondi

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Il film “Slumdog Millionaire”, girato dal regista inglese Danny Boyle nel 2008, ci porta nella complessa Mumbay (Bombay), in mano a potenti senza scrupoli, spesso veri e propri criminali, spietati verso gli ultimi della società. Nei poveri sobborghi, tra strade strette e sporche, in discariche a cielo aperto, i bambini vivono abbandonati a loro stessi, soprattutto se senzatetto e orfani.

Presi con astuzie da proprietari di schiavi moderni, che per una bottiglia di coca cola li convincono a venir via dai dormitori immondizia, in cui trovano i loro pasti quotidiani. Vengono costretti a chiedere l’elemosina o a prostituirsi. I minori ciechi guadagnano di più per esempio nell’underground di un’India affamata, perciò sono sottoposti a una macabra operazione di accecamento. Sullo schermo gigante dinanzi agli occhi sgomenti dello spettatore (occidentale) sfilano le scene di una puntata del più famoso quiz televisivo al mondo, "Chi vuol essere milionario". Premio massimo in India: 20 milioni di rupie.

 

Boyle guida lo spettatore con magistrale velocità, catturando la sua attenzione all'inizio e tenendola fino alla fine, quasi sentendo i palpiti degli stessi protagonisti nella loro assurda storia. Il tronfio presentatore ha al suo cospetto un concorrente inaspettatamente capace di rispondere ai quesiti più complessi, e dubbioso su altri più semplici. Il giovane e quasi stralunato Jamal Malik viene ripetutamente etichettato dal cinico presentatore, che esige di fare dello show "il suo show", ragazzo che porta il tè. E un Chai-wallah non può conoscere tutte le risposte di un gioco tanto complesso!

Ma proprio quel diciottenne riesce a "scalare” i 20 milioni, rispondendo fino alla penultima domanda, sfuggendo pure una risposta errata passatagli dallo stesso conduttore, di nascosto nella toilette. Jamal intuisce che si tratta di un inganno e risponde diversamente, e correttamente. Intanto scorre nei suoi occhi la vita da orfano negli slum della metropoli in rovina. La stessa che dovrà dettagliatamente descrivere alla polizia, quando subito dopo lo show, quella stessa sera è condotto in questura per un feroce interrogatorio, durante il quale viene considerato un mero impostore: un poveraccio come lui non poteva avere tutte quelle specifiche conoscenze, a parere dei poliziotti, del pubblico in sala e del presentatore.

 

La sera successiva lo avrebbe atteso l'ultima domanda, rispondendo alla quale sarebbe divenuto uno degli uomini più ricchi del suo Paese. E' struggente il racconto che Jamal rende con estrema lucidità durante la deposizione. Ripercorre, con profondità di carattere, le crudeltà subite, viste e apprese da coloro i quali lo avevo circondato fino ad allora, compreso suo fratello, in quell'India nascosta. Solo alla fine è creduto dall’ispettore e gli è concesso di partecipare alla seconda serata, la finale, "definitiva" per il proprio futuro. “Chi vuol essere milionario” era per lui, in quel momento della sua miserabile vita, l'unico modo per farsi trovare dalla povera ragazza che aveva amato fin da bambino, e che era da anni costretta nelle mani di un criminale e dei suoi banditi, tra cui anche il suo amato e odiato fratello.

Solo alla fine del duro interrogatorio, l’ispettore capisce che a Jamal importava più riabbracciare Latina e portarla al sicuro via con sé, che vincere quel maledetto gioco. Il romantico lieto fine e la morale quasi svelata, come nelle migliori vecchie fiabe, decelera i battiti che ci hanno accompagnato durante tutta la storia.

 

 

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